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Burnout cos’è, come riconoscerlo e come affrontarlo

by Valeria
donna in burnout

Il burnout, definito anche depressione da esaurimento, è uno stato di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale. L’ espressione inglese “to burn out” significa “bruciarsi”. Secondo le statistiche, il numero di persone che non è più in grado di far fronte al proprio carico di lavoro quotidiano con le risorse che ha a disposizione, è in aumento. In questo articolo vediamo insieme cos’è di preciso il burnout. Come accorgersi se si è in un momento di burnout. E come affrontarlo.

Stress e Burnout

Fino a un pò di tempo fa non si parlava di burnout. E lo stress legato a un’attività professionale veniva sottovalutato, sia dai lavoratori che dai datori di lavoro. Oggi invece se ne parla sempre di più. Anche perchè viviamo in una società che impone una forte produttività e costringe le persone a ritmi di lavoro serrati, che sfociano in svariate forme di stress. Il burnout è una di queste, infatti. Giustificare lo stress dovuto ai carichi psicologici, fisici ed emotivi dovuti al lavoro non è più possibile. Ma è necessario un cambiamento che favorisca maggior attenzione al benessere globale dei lavoratori.

Cos’è il burnout

Attualmente il burnout non figura nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Detto questo però l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo riconosce ufficialmente come una sindrome, inserendola nell’International Classification o Diseases, tra i fattori che influenzano lo stato di salute dell’ essere umano.

Non è classificato come malattia o condizione medica, pur prevedendo l’intervento dei servizi sanitari.  E viene definito come una sindrome causata dallo stress accumulato sul posto di lavoro e non gestito con successo.
Le caratteristi comuni che descrive chi soffre di bornout sono:

  • La sensazione di aver esaurito le energie
  • La sensazione psico emotiva di distacco dal lavoro
  • La riduzione del coinvolgimento, dell’ interesse e dell’efficienza lavorativa

Le 4 fasi del burnout

La sindrome del burnout, si manifesta ed evolve attraverso 4 fasi:

  1. Entusiasmo idealistico: questa è la fase definita “fase dell’entusiasmo idealistico” o “fase preparatoria”, in cui la persona, è mossa da una motivazione forte (aiutare gli altri, rendersi utile, raggiungere gli obiettivi e gli impegni presi, avere successo … ). E impiega tantissima energia nello svolgere il suo lavoro. Questo però. porta a sacrificare tutto ciò che esula dalla sfera lavorativa. Trascurando gli altri ambiti della sua vita. La famiglia, gli amici, gli interessi personali, gli hobby, le passioni e anche la cura di sè vengono spesso sacrificati.
  2. Stagnazione: Si passa poi al momento in cui scatta l’insoddisfazione e ci si accorge che il lavoro non si allinea più ai propri bisogni e alle proprie ambizioni. Non risuona con i valori e con la propria missione. Questa è la fase in cui il lavoro genera continue insoddisfazioni, insuccessi e delusioni professionali. E’ la fase in cui si inizia a percepire un evidente cambio di energia.
  3. Frustrazione: in questa terza fase si nota l’ aggravamento della sindrome. Inizia a mancare l’ autostima e la fiducia nelle proprie capacità. E’ il momento in cui la persona si sente professionalmente inutile e inadeguata. Soprattutto nel caso di chi fa un lavoro dipendente, inizia a percepire il senso di sfruttamento. I rapporti con i colleghi, con i superiori e i clienti o i pazienti peggiora. Diminuisce la stima reciproca. Aumenta l’ aggressività e la tendenza ad assentarsi il più possibile dal lavoro.
  4. Disimpegno emozionale: è il momento in cui emerge una profonda apatia e una vera e propria disaffezione dalla professione. Si diventa ciniche e si perde interesse nei confronti del proprio lavoro. Sviluppando indifferenza, intolleranza e insofferenza.

Riconoscere i sintomi

La sindrome di burnout si sviluppa gradualmente attraverso un processo subdolo. Infatti non è semplice da riconoscere. Soprattutto in fase iniziale. In cui è spesso scambiato per “normale” stress lavorativo. Infatti anche sintomi come il mal di testa, l’ irritabilità, il mal di stomaco, l’ insonnia, l’ ansia, i disturbi psico somatici, possono essere il campanello di allarme di un burnout.

Come ogni cosa anche il burnout ha un processo di sviluppo. Che nasce con una fase di grande impegno lavorativo da parte della persona. Con l’ obiettivo di svolgere al meglio il proprio servizio. Che finisce col prosciugare le risorse fisiche, mentali ed emotive. Portando allo sfinimento.

Ho diviso i sintomi in due categorie; quelli fisici e quelli psico emotivi. Perchè il burnout è una sindrome che lede l’ integrità dell’ intero organismo.

 Sintomi fisici più comuni:

  • Frequente mal di testa
  • Stanchezza e carenza di energia
  • Insonnia e difficoltà a rilassarsi
  • Difficoltà digestive
  • Nausea
  • Inappetenza
  • Senso di soffocamento
  • Tensioni muscolari e crampi
  • Tremori
  • Vertigini
  • Tachicardia e respiro corto

Sintomi psico emotivi più comuni

  • Difficoltà di concentrazione
  • Demotivazione
  • Agitazione
  • Ansia e attacchi di panico
  • Infelicità e apatia
  • Rabbia e risentimento
  • Sensi di colpa
  • Nervosismo e aggressività
  • Indecisione e sfiducia
  • Pianti frequenti
  • Bassa autostima
  • Preoccupazione costante per qualsiasi cosa
  • Avversione verso le relazioni sociali ed evitamento
  • Delusione
  • Esaurimento

Cause del burnout

Sono state individuate tre principali categorie di fattori che contribuiscono maggiormente allo sviluppo della sindrome da burnout. E sono:

  • Fattori individuali: includono i dati demografici (sesso, l’età, l’etnia e lo stato civile) e i fattori legati alla personalità come ad esempio la timidezza o l’essere eccessivamente severi ed esigenti.
  • Fattori organizzativi: in questo caso lo stress è nella quotidianità lavorativa. La qualità delle relazione con i colleghi, lo stipendio inadeguato, la formazione e l’organizzazione inadeguate, …
  • Fattori socio-culturali: a questa categoria appartengono per esempio la maleducazione e l’ arroganza dei clienti di un negozio o di un servizio, i ritmi lavorativi troppo serrati, la svalutazione del nostro lavoro da parte di altri, …

Le principali cause

  • Eccessivo carico di lavoro di fronte al quale si prova un profondo senso di smarrimento
  • Sensazione di stanchezza per la quale non ci si sente pronti ad affrontare una nuovo progetto
  • Mancanza di stimoli per la quale si genera monotonia
  • Retribuzione inadeguata per la quale si ha la percezione di scarso riconoscimento del valore professionale
  • Relazioni tossiche con i colleghi sul posto di lavoro per le quali diminuisce l’empatia e aumentano il cinismo e lo stress
  • Trattamenti ingiusti per i quali si genera la percezione di una svalutazione del lavoro
  • Personalità emotiva e bassa autostima
  • Rigidità degli orari
  • Scarse o inadeguate misure di sicurezza e prevenzione
  • Mancanza di supporto psicologico

I profili più colpiti dal burnout sono quindi i medici, gli infermieri, gli operatori OSS, gli psicologi, gli psicoterapeuti, i coach, i counselor, gli operatori olistici, gli insegnanti. Ma anche chi fa lavori preposti alla gestione delle emergenze, come i poliziotti, i vigili del fuoco, per esempio. Sono a rischio burnout anche i professionisti che ricoprono posizioni di grande responsabilità, quelli che affrontano quotidianamente implicazioni relazionali intense e chi fa lavori online troppo stressanti.

Rischiano il burnout le persone troppo esigenti con se stesse e con gli altri. Che fanno fatica a mettere confini e a lasciar andare. Quelle molto introverse, quelle che si annullano per il lavoro ed escludono la vita sociale. E quelle che si pongono obiettivi troppo ambiziosi o irrealizzabili.

Come si cura il burnout

La diagnosi e la cura della sindrome di burnout va affidata a un professionista. Come uno psicologo, uno psichiatra o un medico del lavoro. Che, grazie al colloquio col paziente, possono valutare la presenza della sindrome e l’ adeguato percorso da prospettare da mettere in atto per la guarigione.

Processo di guarigione

  • Esame della realtà
  • Ripristino delle principali funzioni del paziente
  • Riduzione delle difficoltà psicologiche
  • Riduzione delle difficoltà cognitive
  • Superamento delle situazioni sintomatiche
  • Ripristino di un nuovo equilibrio

Strumenti creativi per affrontare il burnout

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Superare il Burnout con il Metodo Kaizen

Il burnout spesso si manifesta quando ci sentiamo sopraffatti da un carico di aspettative o compiti troppo grandi da affrontare. Proprio qui entra in gioco il metodo Kaizen, una filosofia di miglioramento continuo basata su piccoli passi. Invece di cercare soluzioni drastiche o cambiamenti radicali, il Kaizen ci invita a procedere con microazioni quotidiane che, sommate nel tempo, portano a risultati significativi. Ad esempio, prendersi anche solo 5 minuti al giorno per fare una pausa consapevole, respirare profondamente o annotare un pensiero positivo può fare una grande differenza nel lungo periodo.

Adottare questa prospettiva può aiutarti a trasformare il burnout in un’opportunità per ricostruire equilibrio e benessere, un passo alla volta.

Se vuoi saperne di più sul Metodo Kaizen, leggi l’ articolo di approfondimento qui sul mio Blog.

Prevenire il burnout

Come ho già ripetuto tante volte in questo articolo, ma sono certa che lo sapessi già anche tu, lo stress è il demone della società moderna. Viviamo una vita in accelerazione perenne. Sovraccarica di doveri, stimoli e bisogni indotti. Il mondo del lavoro è intriso di stress. Come abbiamo visto, nessuna professione è esclusa.

Nel mio articolo Ascoltare il corpo per trasformare la tua vita ti parlo di come imparare ad ascoltare i segnali del tuo corpo e intervenire prima che sia troppo tardi.

Abbassare i livelli di stress

Lavorare per riequilibrare livelli di stress troppo alti è la prevenzione migliore. Sicuramente tutti possiamo migliorare il nostro stile di vita. e dovremmo farlo anche per evitare il burnout. Per sostenere il corpo, la mente e spirito dobbiamo migliorare le nostre abitudini. E’ necessario dormire un giusto numero di ore, e avere una buona qualità del sonno. Mangiare sano e scegliere una adeguata integrazione naturale. Non si può pensare di fare una vita sedentaria. Il movimento quotidiano è fondamentale a qualsiasi età. Anche una passeggiata o una pratica di yoga vanno bene. Il mio consiglio è quello di creare delle routine di benessere che siano in linea con il tuo momento. E’ importante che tu abbia del tempo per dedicare a te stessa.

Ci sono pratiche molto potenti che sono efficaci anche in caso di Burnout. Nel mio articolo Biohacking: freddo, digiuno e ritmo naturale per il benessere ti spiego come e perchè iniziare a introdurle nella tua vita.

Sul lavoro sviluppa un atteggiamento che ti aiuti a non cadere nel burnout. Impara a darti obiettivi raggiungibili. Non esagerare, sei un essere umano anche tu. E lavora per priorità, soprattutto nei periodi in cui il carico di lavoro è superiore alla media. Evita scontri con i colleghi, atteggiamenti conflittuali e collabora per mantenere l’ ambiente proattivo e collaborativo.

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